Quelle di Celano, ancor più che gole, sono uno dei rari esempi di veri e propri canyon italiani al punto che, superando un vetusto campanilismo, i comuni di Aiello e Celano che se ne contendevano l’appartenenza hanno battezzato per loro un nuovo nome: “Le Gole, Grand Canyon dell’Appenino Centrale”.
Sono state scavate in millenni dal torrente La Foce che separa il Monte Sirente dal Monte Tino (Serra del Celano) ed è possibile percorrerle passando, in certi punti, tra pareti di roccia calcarea alte circa 200 metri e distanti tra loro anche solo 3 metri.
Spesso le abbiamo viste dall’alto, intuendone la maestosità, coi nostri trekking sulle vette del Monte Savina e del Monte Etra. Adesso, dopo un periodo di interdizione di circa 10 anni, è finalmente consentito poterle esplorare a patto di indossare un caschetto protettivo e, come sempre, le scarpe da trekking.
E’ un percorso adatto praticamente a tutti purchè dotati di un minimo di agilità nel passare, in salita e discesa, tra i grossi massi che si trovano in alcuni tratti.
Alla conclusione, per chi vorrà, ci intratterremo per il pranzo per un menù a prezzo fisso concordato con una trattoria locale.