Le terre al confine fra Roma e Viterbo nascondono inestimabili gioielli naturalistici e capolavori architettonici.
Partendo da Manziana, raggiungeremo gli Archi di Boccalupo, un’imponente ponte canale composto da ben tre ordini di archi sovrapposti costruiti, per una lunghezza di circa 300 metri, per consentire il passaggio dell’acquedotto sopra il profondo Fosso di Grotte Renara: raggiungendo i 30 metri di altezza è un’opera che può essere paragonata alle analoghe costruzioni romane che si trovano ad est di Roma nelle campagne di Tivoli.
Passando per comode sterrate e sentieri che regalano affacci sul vicino Lago di Bracciano, giungeremo a lambire l’abitato di Oriolo Romano e saliremo sulle pendici del Monte Raschio che ospita una rara faggeta vetusta depressa riconosciuta come Patrimonio Mondiale Naturale UNESCO (solo un’altra lo è nel Lazio e solo 10 in tutta Italia). Si tratta di un sito quasi unico, una foresta dalle origini molto antiche, addirittura dall’ultima glaciazione, che si trova a quote inusuali per dei faggi, crescendo rigogliosa e fitta già a partire da 450 metri invece dei 900/1000 metri a cui siamo abituati negli Appennini.
Raggiunta la cima di Monte Raschio ridiscenderemo per altro percorso per terminare nella piazzetta principale di Oriolo dove ci potremo concedere un aperitivo prima di tornare.
L’escursione prevede una traversata con un brevissimo trasferimento in treno (costo non incluso) da Oriolo a Manziana.
Possibilità di accorciare, se utile al partecipante, il percorso in prossimità dell’ora di pranzo.