Se le alture su cui fu costruita l’antica Roma rimangono comunque i sette colli riportati da Cicerone e Plutarco sulla sinistra orografica del Tevere, sull’altra sponda tiberina domina invece Monte Mario che, con i suoi 139 metri d’altezza, è il rilievo più importante che sovrasta Roma. E, quota altimetrica a parte, riveste sicuramente un ruolo storico, sociale e naturalistico tale da esser stato definito “l’ottavo colle” della capitale.
I pellegrini che percorrevano la Via Francigena lo conoscevano come Mons Gaudium, il lugo in cui, dopo un lungo e difficile viaggio, potevano bearsi della migliore vista possibile su Roma e sulla loro meta finale, ormai vicina: San Pietro.
Dopo aver passeggiato lungo la pista ciclabile del Tevere saliremo sulle sue pendici e ripercorreremo proprio quei loro ultimi chilometri camminando all’interno della sua Riserva Naturale in cui troviamo ancora le sabbie e ghiaie di quello che, milioni d’anni fa, era un fondale marino poi emerso.
Tra boschi di leccio, sughera e carpino che si alternano passeremo sotto il suo osservatorio astronomico incrociando il Primo Meridiano d’Italia, istituito nel lontano 1870.
Ridiscenderemo passando per i vialetti di Villa Mazzanti per un ultimo affaccio panoramico verso sud del centro di Roma.
NB: Nel Lazio in questa giornata vige l’obbligo di non poter lasciare il proprio Comune; è quindi un’escursione a cui potranno partecipare i soli residenti a Roma.