Monterano è uno di quei luoghi veramente speciali dove il connubio tra Storia e Natura ha creato una sorta di incantesimo in un borgo abbandonato fatto di rovine di antiche costruzioni immerse in una Riserva Naturale che si presenta subito al visitatore con la splendida Cascata della Diosilla. Il Torrente Bicione ci accompagna in un bosco fatato fino a incrociare una solfatara e le sue grotte dai mille colori; passando nei pressi di un maestoso ponte acquedotto a due ordini di foggia romana si sale comodamente all’antico abitato.
Qui hanno dato prova del loro genio anche artisti del calibro del Bernini per soddisfare il gusto estetico di un Papa che volle rifare la facciata del palazzo signorile e soprattutto costruire una chiesa nella spianata Pizzinemi.
Appena usciti dal circuito più frequentato e facilmente accessibile, ci si inoltra in formazioni di boschi collinari e di ripa e si solcano forre fluviali tufacee che nascondono antiche necropoli etrusche e all’improvviso, si sbuca in ampie praterie dove pascolano, indisturbate, mandrie di vacche maremmane.
Un senso di mistero e, allo stesso tempo, inquietezza e pace, esplosione energica e raccoglimento pervade quest’area. Non c’è da meravigliarsi che sia stato il set per film per tutte le generazioni del cinema a partire da Ben Hur, Maciste nella terra dei ciclopi, Il Vangelo secondo Matteo, Brancaleone alle Crociate, Lady Hawke, Don Chisciotte fino al più recente Puoi baciare lo sposo e Il Marchese del Grillo con uno straordinario Alberto Sordi davanti alla Chiesa di San Bonaventura.
Non si può restare indifferenti alla sua visita, quasi come uno di quei sogni di cui ci ricordiamo dopo esserci svegliati.