data confermata
Qualcuno la indica come la “piccola Petra” italica. Norchia, posta su rilievi tufacei incisi profondamente da torrenti confluenti nel Biedano, è stata abitata a partire dall’epoca preistorica e poi dagli Etruschi che hanno scavato le sue pareti ricavando bellissime tombe per lo più a forma di dado con tanto di scale, tetti e piccoli porticati che richiamano, con le dovute proporzioni, le costruzioni ricavate dai Nabatei nel famoso sito della Giordania. Alcune di queste, come la Tomba Lattanzi, sono di dimensioni monumentali; altre, come quelle della valle del fosso Acqualta, riproducono le forme dei tempi dorici, con i frontoni e la parete inferiore scolpiti con simboli e cortei di personaggi.
Risalendo lo sperone opposto a quello di discesa si incontrano punti panoramici sulla necropoli più estesa e si entra, attraverso la cinta muraria, nella storia medievale di Norchia con le rovine del Castello e della pieve di San Pietro.
Si ridiscende nuovamente e, dopo aver guadato il Biedano nei pressi dei resti dei pilastri di un antico ponte, ci si addentra nella fitta vegetazione e all’improvviso compare la Cava Buia, un solco verticale che arriva a 10 metri di altezza scavato nel tufo dagli Etruschi che funge da corridoio per raggiungere il pianoro soprastante; con la sua incredibile lunghezza di 400 metri è probabilmente la più lunga via cava presente nel Lazio e forse la più affascinante. Anche i Romani la utilizzarono a lungo per farci passare la loro via Clodia nel tratto che congiunge Blera con Tuscania e una volta giunti al suo termine, si capisce perchè alcuni studiosi le attribuiscono un significato metaforico molto importante.
NB: L’itinerario richiede un paio di attraversamenti di torrenti; la Guida si riserva di modificare l’itinerario nel caso in cui le condizioni meteo e idrometriche rendessero problematico il guado.
L’itinerario richiede un paio di attraversamenti di torrenti; la Guida si riserva di modificare l’itinerario nel caso in cui le condizioni meteo e idrometriche rendessero problematico il guado.
Scarpe da trekking e fischietto obbligatori
Consigliamo di vestirsi a strati con indumenti traspiranti e antivento/antipioggia
Pranzo al sacco e almeno 1,5 litri d’acqua
Gli accompagnatori si riservano la facoltà di negare la partecipazione qualora giudicassero non adeguato l’equipaggiamento posseduto dall’escursionista.
Il trasporto è a carico dei partecipanti.
Ci incontreremo alle 9:30 nei pressi di Vetralla (VT). Dettagli ulteriori saranno forniti in fase di conferma dell’escursione.
Al fine di gestire al meglio l’organizzazione dell’escursione é OBBLIGATORIO PRENOTARE contattando direttamente PER TELEFONO le Guide entro le ore 19:00 del 21/04/2022.