L’abbazia di Valvisciolo – in pietra bianca, che sovrasta una sconfinata pianura di uliveti e vigneti – nasconde un segreto: una scritta palindroma in lingua latina (SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS) che da secoli ha attratto gli studiosi a causa del suo innegabile fascino e per la quale sono stati spesi fiumi di parole e libri e, ultimamente, anche intere trasmissioni televisive.
Non è presente solo qui ma è disseminata nel mondo, in luoghi di epoche diverse, ma a Valvisciolo c’è una particolarità che la rende davvero unica e che, per alcuni studiosi, consoliderebbe l’ipotesi della presenza dei Cavalieri Templari nella zona.
Attraverso sentieri poco noti e battuti risaliremo il colle che la fronteggia per arrivare a Norma e quindi a Norba, l’antica città latina poi divenuta romana; passate le possenti mura poligonali che ce ne rivelano l’antica magnificenza sarà possibile calcarne le strade in basolato, passando tra le case e le terme ed i suoi templi che si affacciano dalla rupe che domina la pianura pontina sino al mare, con il Circeo sullo sfondo.
Dopo essere ridiscesi da un altro sentiero panoramico che rivela Sermoneta in lontananza, cammineremo nei dintorni di Ninfa intersecando a più riprese il famoso Canale Mussolini splendidamente descritto dalla penna di Antonio Pennacchi e ricorderemo gli sforzi compiuti nella bonifica della zona.