C’è una montagna, il Navegna, tra i bacini dei fiumi Salto e Turano che separa due valli che negli anni ’30 sono state trasformate in due meravigliosi laghi collegati tra loro da un tunnel scavato nel suo ventre. Solo dalla sua cima si possono vedere entrambi, ma solo affacciandosi in direzioni opposte quasi a ricordare che da sempre è un territorio di confine: ieri tra i Sabini e gli Equi, poi tra Stato Pontificio e Borbonico, oggi tra Alta Sabina e Cicolano.
Un pò più in basso, alle pendici del Monte Filone, in tempi medioevali era stata costruita una piccola cittadella chiamata, guarda caso, Mirandella a testimonianza della splendida vista che da lì si poteva godere. Solo poco ruderi sono rimasti, ma il fascino di quel luogo è rimasto intatto fino ai tempi nostri.
Quando ridiscenderemo verso Ascrea, il piccolo borgo di partenza, ci attende ancora un altro spettacolo: il Fosso dell’Obito, che separa il Monte Filone dal Monte Cervia, quasi gemello in altezza. Chissà che non riusciremo ad avvistare la coppia di aquile reali che lì sopra dimora…